mercoledì 13 febbraio 2008

CIAO KARIM - GAY ED EFFEMINATEZZA

Questo post si riferisce al commento di Karim (12/2/2008 su Progetto Gay) al post “Come riconoscere un gay”.
Innanzitutto ringrazio Karim per il suo commento che mi dà l’occasione di dire la mia in proposito. Nel commento di Karim individuo tre elementi fondamentali:
1) il rapporto tra essere gay ed effeminatezza (delicatezza nel parlare, nell’approccio, ecc.) e la riconoscibilità dei ragazzi gay o bisex,
2) il senso della frequentazione dei locali gay,
3) l’emarginazione dei gay con comportamenti effeminati.
Partiamo dal primo punto. Nonostante quello che la gente pensa e quello che talvolta pensano gli stessi gay, il rapporto tra essere ragazzi gay ed essere effeminati è una tipica legenda metropolitana che presuppone tra l’altro l’idea, a mio parere completamente sbagliata, del gay come personalità quasi femminile, o peggio del gay come portatore di una natura intermedia tra il maschile e il femminile. Questi concetti, lo dico senza incertezze, sono sistematicamente smentiti nella realtà, salvo che un ragazzo gay non voglia atteggiarsi ad effeminato per gioco, per moda e per rendersi più facilmente riconoscibile. Quanto ai bisex, l’idea che il bisex sia un individuo che indifferentemente e sempre è attratto dagli uomini e dalle donne non corrisponde alla realtà. La grande maggioranza dei bisex attraversa dei periodi in cui è perfettamente etero e dei periodi in cui è perfettamente gay. Anche nella mia personale esperienza ho avuto modo di incontrare ragazzi con modi di fare e atteggiamenti quasi femminili che erano radicalmente eterosessuali. Sottolineo che se l’effeminatezza è un atteggiamento adottato “come segnale” allora è evidente che il comportamento effeminato indica che si tratta di un gay, ma si tratta di atteggiamenti assunti appunto come segnale, non spontanei e legati all’idea del farsi riconoscere. Solo una ristretta minoranza di gay manifesta effettivamente comportamenti effeminati ma si tratta di una minoranza strettamente sovrapponibile in termini percentuali con quella degli etero effeminati.
Quanto alla frequentazione dei locali gay, devo riconoscere che in modo graduale certi ambienti stanno cambiando, nel senso che non sono più esclusivamente l’ambiente tipico del dragaggio dove si va per cercare sesso, ma francamente non consiglierei a un ragazzo di frequentare quegli ambienti, tu stesso dici che frequenti locali gay ma non hai mai fatto sesso o preso pastiglie con nessuno anche quando te lo hanno chiesto, il che vuol dire che te lo hanno chiesto, e non è certo un segno che si tratta di ambienti come si deve. Il fatto poi che tu sia una persona seria è un’altra questione che non mi permetterei mai di mettere in dubbio. Certo è che frequentare locali gay per fare conoscenze “senza tante chiacchiere” non mi sembra l’idea migliore. Il mio parere è ovviamente strettamente personale ma conosco tanti ragazzi che hanno frequentato locali gay e si sono sentiti a disagio, anche se da locale a locale le cose possono essere diversissime. C’è comunque un’idea che non mi piace nella stessa definizione di locale gay ed è l’idea del ghetto, dell’ambiente per soli addetti ai lavori, si tratta di un’idea che è un po’ il contrario dell’idea di integrazione. In un mondo in cui ci fosse una vera integrazione dei gay non ci sarebbero nemmeno locali gay ma in un locale dove si balla potrebbero trovarsi insieme coppie etero e coppie gay. Mi rendo conto che si tratta di un sogno lontanissimo ma mi piacerebbe molto vederlo realizzato.
Per quanto riguarda il terzo punto, ossia l’emarginazione dei gay con comportamenti effeminati, per quanto pochi essi siano, devo dire che la tendenza ad isolare i gay effeminati esiste realmente. Spesso i ragazzi gay sottolineano che il loro comportamento “non è effeminato” e tendono a marcare la distinzione tra omosessualità ed effeminatezza e aggiungono addirittura che a loro non piacciono i ragazzi effeminati, ma qui bisognerebbe distinguere. Non è certo la delicatezza, la finezza nel parlare o il garbo tipico delle persone educate che non piace ai gay... anzi queste cose sono in genere molto apprezzate. Ciò che non piace sono gli atteggiamenti assunti per posa, i comportamenti da prima donna, le frivolezze alla moda. Queste cose non piacciono perché sono il segno di un atteggiamento leggero e di una cura eccessiva dell’esteriorità. Se la diffidenza dei ragazzi gay verso i comportamenti effeminati è letta in questa chiave essa appare decisamente molto ridimensionata. Concludo facendo mia la saggissima esortazione di Karim: “... sempre a testa alta a difendere il nostro onore e se posso dare anche un consiglio a quei ragazzi che criticano sempre quelli effeminati, beh ragazzi siamo tutti nella stessa barca o effeminati o non, siamo sempre gay e dobbiamo rispettarci per quello che siamo, è già difficile andare avanti con questa società poi vi ci mettete anche voi... non mi sembra il caso....”
Se volete dire la vostra in proposito, lasciate qui un commento oppure andare alla discussione GAY ED EFFEMINATEZZA sul FORUM DI PROGETTO GAY
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