lunedì 19 marzo 2012
UN GAY INNAMORATO
Ciao Project,
ho
22 anni, sono gay credo da sempre anche se in pratica sono solo tre
mesi che ho messo da parte definitivamente l’idea di poter anche essere
etero. In questo il tuo forum ha avuto un ruolo importante per farmi
superare le paure, perché il mio rifiuto era derivato dall’idea negativa
che avevo della omosessualità. In effetti progetto gay è una cosa unica
sul web e leggendolo tutti i giorni mi sono reso conto che mi sento
molto vicino ai ragazzi che ci scrivono e c’è pure un’altra cosa, cioè
vedo che essere gay alla fine non significa essere condannato alla
solitudine, cioè non significa per forza né restare senza amici, parlo
di amici gay come si deve, né restare senza un amore. La mia vita, se
metto da parte il sesso, non sarebbe tanto male, a giugno prenderò la
laurea di primo livello in una disciplina scientifica e poi dovrò fare
la magistrale ma mi sembra tutta una strada piuttosto tranquilla,
magari, dopo, non lo sarà il trovare lavoro, ma per qualche anno ancora,
devo solo andare avanti per la mia strada che è già definita. Ho due
genitori che mi vogliono bene e che reputo persone intelligenti. Non ho
mai pensato di fare coming out con loro perché fino a pochi mesi fa non
ero nemmeno convinto di essere gay e pure la parola non mi piaceva per
niente, poi mi ci sono abituato e adesso mi sembra una cosa come
un’altra e, al limite, pure una cosa positiva perché, non me lo posso
nascondere, mi piacciono i ragazzi, le ragazze non le guardo proprio,
non mi viene naturale, mentre un bel ragazzo, soprattutto un ragazzo
dolce, con un bel sorriso, mi manda in estasi. Quanto al sesso i miei
interessi sono stati sempre rivolti verso i ragazzi anche se fino adesso
in pratica non c’è stata nessuna possibilità perché non saprei nemmeno
come comportarmi, insomma se di un ragazzo non sai se è gay devi stare
molto attento a come ti comporti. Adesso, francamente, non penso che
parlerò coi miei genitori e non per paura o altro ma perché penso che
siano cose mie e che devo trovare da me la mia strada. Leggendo il forum
ho scoperto che ragazzi come me ce ne sono tantissimi, io sono gay,
certo, ma sono soprattutto me stesso, non mi identifico col mio essere
gay, o almeno non penso che la vita si possa ridurre tutta a un solo
denominatore comune. Sono credente, ma questa è un’altra storia che mi
crea non pochi problemi anche perché non mi piace tenere un piede in due
scarpe, ma di questo poi, magari, parleremo in privato (se ti va di
darmi il suo contato msn). Al momento non riesco ancora a pensare al
sesso in modo totalmente positivo, cioè senza complessi e senza sensi di
colpa, è un po’, penso, la conseguenza della mia formazione e non ti
nascondo che leggendo quello che scrivi tu ho pensato che su questo sto
ancora molto indietro e che cerco di sublimare molto, di portare molto
le cose su un piano affettivo eliminando in più possibile i risvolti
sessuali più diretti. Riuscirò mai a stare “sessualmente” con un
ragazzo? Questo proprio non lo so e devo dire che probabilmente a
frenarmi è proprio questo, mi sento legato, inibito, ancora molto
condizionato. Coi miei anche da piccolo non c’è mai stata occasione di
parlare di sesso, non ho mai visto i miei in un atteggiamento di
tenerezza, sono molto razionali e almeno apparentemente staccati da
queste cose, anche con me niente effusioni, cioè nei comportamenti in
famiglia siamo tutti un po’ freddi. E poi tanti altri complessi, cioè se
sarò all’altezza e come ci si comporta con un ragazzo, sono tutte cose
che non riesco nemmeno ad immaginare ma al momento evito di fare in modo
di trovarmi in concreto di fronte al problema. Non sono riuscito
nemmeno a vivere la masturbazione senza complessi e qui la religione
c’entra molto, ho già detto che non mi piace tenere un piede in due
scarpe ma non voglio nemmeno buttare via tutta la mia vita precedente
perché la sento come un valore ma non mi va di parlarne adesso. In
pratica sono un po’ in lotta con me stesso: essere gay al 100%, non
parlo di cose strane ma proprio di avere un ragazzo e di vivere una vita
di coppia, oppure essere gay magari solo a fantasia? Perché se alla
fine di buttarmi veramente in un rapporto a due non me la sento che cosa
posso fare? E se poi va male? Se poi mi trovo con un ragazzo che sembra
in un modo ma poi è tutto in un altro modo? Se poi non mi andasse più
di rimanerci e mi sentissi invece pressato da lui, non sarebbe meglio
allora stare soli? A parte il fatto che ho il terrore della malattie a
pure se si fanno i test, come dici tu, alla fine io non avrei mai la
certezza che lui non ha comportamenti a rischio con altri e poi non è
nemmeno una cosa di comportamenti a rischio, non sopporterei proprio di
essere tradito e invece penso che sia una cosa che succede.
All’università c’è un ragazzo bellissimo, non ho alcun dubbio che sia
etero perché quando gli va vicino qualche ragazza fa il tenero, sorride,
fa tante moine (pure belle da vedere) però proprio per questo mi fa
rabbia, quando parla con me (perché un minimo parliamo) assume proprio
un altro tono, sciolto, sì, ma volutamente distratto, e lo fa anche con
gli altri ragazzi. Non è il ragazzo dei miei sogni, anche se è
bellissimo e proprio tanto tanto sexy, ma sexy in modo naturale, il
ragazzo dei miei sogni è un altro che avevo conosciuto in parrocchia ma
che adesso si è molto allontanato, ogni tanto ci incontriamo fuori,
purtroppo ha lasciato gli studi, penso più per ragioni economiche che
per altro. Quando parliamo cerco sempre di insistere sul fatto che
bisognerebbe cercare di tornare all’università, dove andava pure bene e
in una facoltà molto difficile. Mi sentirei felice se questo ragazzo
riprendesse gli studi, con un solo anno potrebbe finire la triennale,
lui è molto tentato e penso che la famiglia farebbe di tutto per farlo
andare avanti. Purtroppo non fa la mia facoltà, altrimenti avrei potuto
essergli utile in un altro modo ma ne fa una di quelle durissime, è
molto intelligente e anche portatissimo per lo studio. Adesso lavora ma
mi ha detto che non ha lasciato del tutto lo studio e che sta comunque
preparando un esame molto importante che vorrebbe dare “se mai
riprenderà gli studi”. Questa frase mi ha fatto immensamente piacere
perché vuol dire che ha in mente di riprenderli effettivamente. Noi
abitiamo in un paese a 40 km dalla città dove c’è l’università e gli ho
detto che lo accompagnerei io, sia all’andata che al ritorno, e che si
potrebbe pranzare insieme alla mensa. Ho avuto l’impressione che questo
discorso gli abbia fatto piacere. Diciamo che ci incontriamo mediamente
una volta alla settimana ma quando capita stiamo a parlare anche
un’oretta e penso che la cosa gli faccia piacere, certo a me fa piacere,
c’è uno scambio di sorrisi che mi piace moltissimo, apparentemente il
discorso è disimpegnato perché parliamo solo di università e di
prospettive per il futuro, eppure si sta benissimo. Non so lui a che
punto si senta coinvolto ma io lo sento come il ragazzo dei miei sogni,
mi sento come se già stessimo costruendo qualcosa insieme e potrebbe
pure essere vero! Che c’entra il sesso con tutto questo? Beh, da parte
mia c’entra sicuramente, non lo posso negare, stare vicino a lui mi fa
un effetto fortissimo anche sessuale. Quando ci incontriamo temo sempre
che abbia altro da fare ma non succede e stiamo a parlare per un’oretta
in modo serissimo. Voglio dire che mi dice quello che pensa anche se
parliamo solo di cose di studio e di futuro, io credo che si sia creato
un rapporto serio. È gay? Non lo so proprio, non so nemmeno dire se
preferirei che lo fosse oppure no, adesso mi sento bene così, è un amico
speciale, e lo è veramente, non me lo sto immaginando io. Il tempo mi
farà capire verso che direzione stiamo andando. È possibile innamorarsi
di uno che vedi solo per un’ora alla settimana e che non sai nemmeno se è
gay? A me succede e poi così la cosa la posso sublimare come mi pare,
non mi sento costretto a prendere decisioni o a fare cose alle quali non
mi sento ancora pronto o, meglio, io spero che piano piano con questo
ragazzo le cose cambino sia per lui che per me e che si possa arrivare a
scoprire piano piano e insieme che ci vogliamo bene e che quello che
vogliamo è solo stare vicini. Devo dire, però, che tutto questo
ragionamento tante volte mi mette in crisi perché non c’è nessuna base
oggettiva, ci sono solo delle impressioni che potrebbero essere del
tutto fuorvianti. Sto sublimando stroppo? Cioè sto scappando dalla
realtà e sto cercando di rifugiarmi nel mondo della favole che sono
bellissime ma non hanno nulla di reale? Francamente non lo so, adesso il
mio stato d’animo è questo, mi sento innamorato, è la prima volta che
la vita di un altro ragazzo mi interessa in un sento profondo, sento di
volergli bene. Lo so che tu dici che le cose serie cominciano sempre in
modo reciproco, ma le sue reazioni non potrebbero magari nascondere una
realtà del tutto simile alla mia? Non parla mai di ragazze, è contento
di parlare con me, si sente incoraggiato e soprattutto mi sorride come
non ha mai fatto nessun altro. Project, se ti va di fare due chiacchiere
con me il mio msn è [omissis], mi sento un po’ in condizione di stallo,
sono felice ma da lui vorrei tanto una risposta esplicita anche se sono
io il primo a non parlare chiaro, pensa che avevo pensato addirittura
di fare coming out con li, di dirgli proprio tutto anche se proprio non
me la sono sentita. Grazie della pazienza che hai avuto nel leggere
tutto questo romanzo fino a qui. Aspetto la tua risposta.
Un abbraccio.
Lorenzo
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