venerdì 11 giugno 2010

UN GAY SCOPRE LA SESSUALITA' GAY

Ciao Project.
Non so nemmeno perché sto qui a scrivere, forse solo perché non ho niente da fare, comunque ho buttato un occhio qua e là sul “progetto gay” e mi è sembrato una cosa seria, cioè vera, in pratica altri siti come quelli, in rete, non ce ne sono. A me fa un effetto strano perché per la prima volta trovo cose che avrei potuto scrivere anche io, cose, chiamiamole così, ordinarie della vita, cioè voglio dire che mi ci ritrovo e penso che i ragazzi che scrivono al progetto siano persone più o meno come me. Io ho 25 anni, quasi 26, ed è ormai da sei mesi che la mia vita precedente sta andando (dovrei dire è andata) in crisi. Con l’idea di essere gay ci ho sempre fatto a pugni, non mi piace in sé, la rifiuto, forse soprattutto la rifiutavo. Ho cominciato a capire da poco tempo che avevo costruito una vita etero non vera o non del tutto vera, per evitare di riconoscere di essere quello che penso di essere. Non era una recita perché ci ho creduto per anni. Ho avuto due ragazze e credevo di esserne innamoratissimo, facevo di tutto per crederlo e in parte almeno mi ci sentivo. Con loro facevo anche sesso, specialmente con la seconda, io la vedevo molto coinvolta e cercavo di non deluderla ma non capivo che cosa ci trovasse di così coinvolgente. Io lo facevo, ma ormai era un’abitudine. All’inizio ero imbarazzato ma poi alla fine diventa una cosa automatica. Non avevo mai capito perché lei fosse così coinvolta e io no. Mi consolavo nel dire che in fondo a livello sessuale le cose funzionavano ma, diciamo così, io non ci stavo con la testa. Ci vedevamo due o tre volte a settimana per fare sesso, quasi sempre da me al mare, quando io non potevo per ragioni di lavoro lei ci restava malissimo, ma se lei mi diceva che non poteva a me francamente non importava nulla e, al limite, mi sentivo anche più libero, come se uno avesse un dovere in meno da compiere. Con lei avevo provato a parlare non di omosessualità, cosa che fino a sei mesi fa non mi sfiorava nemmeno, ma dei nostri problemi e del fatto che mi sentivo fuori, all’inizio si è preoccupata ma era evidente che non capiva, pensava che avessi problemi sessuali di tipo diciamo così fisico, quando ha archiviato questa idea per lei il problema semplicemente non c’era più e non ne abbiamo più parlato. Anche da questo fatto sono rimasto colpito, evidentemente per me e per lei la sessualità non era la stessa cosa e lì ho cominciato a sentirmi fuori anche dal punto di vista affettivo. Mi chiedevo perché gli altri ragazzi perdessero la testa per il sesso mentre a me il sesso alla fine sembrava una cosa tanto stupida, mi chiedevo che cosa ci trovassero di speciale. Le ho pensate tutte, dal fatto di essere refrattario ai sentimenti al fatto che avessi complessi a livello sessuale ma ho pensato anche di non essere normale non a livello sessuale ma proprio di non avere tutte le rotelle a posto. Naturalmente di queste cose non ho parlato con nessuno. Fino a pochi mesi fa mi sentivo etero al 100%, nessuna fantasia gay, anche se frequentavo tanti ragazzi perché faccio sport agonistico. Con i compagni di squadra al massimo un po’di cameratismo me non ci sentivo proprio nulla di sessuale. Fino a tre mesi fa (20 marzo) non mi ero mai masturbato pensando a un ragazzo, però allora è successo. Avevo conosciuto per caso un amico di un mio compagno di squadra, poco più giovane di me, non lo avevo conosciuto in palestra ma per strada e il mio compagno di squadra me lo aveva presentato così in modo molto generico, ma ci eravamo fermati a parlare un po’ e avevamo finito per andare a prendere una cioccolata calda in un bar perché faceva freddissimo. Non ho mai capito che cosa è accaduto, ma sono stato quasi calamitato da quel ragazzo, sorrideva, si vedeva che voleva continuare a parlare, io ho parlato del mio hobby della fotografia e lui era interessatissimo e ne capiva pure e così ci siamo scambiati i numeri di cellulare. Poi mi sono fatto tutti i film possibili su quel ragazzo e sul mio compagno di squadra perché mi sembravano una coppia, non era così, ma allora a me sembrava che fosse così e la cosa mi faceva ingelosire in modo pazzesco. Mi ha chiamato la sera stessa e abbiamo parlato per un’ora, mi ha anche mandato dei file di foto che ha fatto lui e c’era un autoritratto (solo il volto) ma era bellissimo, dolcissimo e forte nello stesso tempo. Mi sono detto: “che bel ragazzo!” nei giorni successivi mi ha cercato di nuovo e siamo usciti insieme, ed è successo un paio di volte alla settimana per tre settimane e poi stando vicino a lui per la prima volta sono andato in erezione (18 marzo). La cosa mi ha turbato un po’ ma era gradevole, al limite imbarazzante ma gradevole, ma sono riuscito sempre a controllarmi. Due giorni dopo mi sono masturbato per la prima volta pensando a lui e la cosa mi ha veramente aperto gli occhi. In pratica è stata la prima volta che seguivo veramente le mie fantasie e che ho capito che la sessualità è una forza potentissima. Immaginavo che lui mi facesse da modello per le foto, non dico altro. Da allora è diventata una fissa. Lui con me sta bene e mi cerca spesso e di questo sono contentissimo, ma temo che mi capiti quello che ho letto in tanti post di progetto gay, cioè tempo di essermi innamorato di un ragazzo etero, dolcissimo, sì, ma etero. Con me non ha mai parlato di ragazze e nemmeno di sesso a nessun livello e nemmeno io con lui. Ormai sono quasi quattro mesi che ci conosciamo e mi sento in un terribile imbarazzo, ho paura di parlare troppo e di distruggere tutto. Se fosse etero penso che continuerei ad amarlo lo stesso in modo esclusivo (non mi sono mai innamorato di nessuno in vita mia se non di lui), però sto entrando in paranoia e non faccio che pormi mille domande, anzi no, una sola domanda mille volte, sempre la stessa. Lo vedo interessato a me ma la paura di prendere un abbaglio colossale è veramente troppo grande, ma nemmeno per me ma proprio perché magari per lui capire che un ragazzo si è innamorato di lui potrebbe essere imbarazzante. Ho messo la sua foto come sfondo nel computer e certe volte gli parlo (alla foto) e gli dico tutte le cose che non ho il coraggio di dirgli in faccia. Altro problema, quando penso a lui e mi masturbo, è bello sì, ma mi lascia una strana sensazione, come se stessi facendo una cosa che non devo fare, come se stessi abusando della sua immagine. Se lui sapesse in che modo lo penso potrebbe rimanerci malissimo e d’altra parte non glielo potrei mai dire. Adesso sono in una situazione di stallo, diciamo che ad accettarmi come gay con un compagno come lui non avrei nessun problema perché si sente che un legame serio c’è, ma se quel legame non fosse quello che penso io che senso avrebbe essere gay? Essere gay con lui sarebbe il massimo per me, ma esserlo con un altro, magari adattandomi a una cosa che mi sta bene solo a  metà non mi piacerebbe per niente. Io adesso la potenza della sessualità che lui mi trasmette la posso vivere solo tra me e me e non faccio che sognare come potrebbe essere poterla vivere con lui, ma mi basterebbe anche solo poterlo abbracciare e baciare e poi magari sentire che è anche lui in erezione. Sembrano cose stupide, lo so, ma è quello che io desidero più di tutto, cioè poterlo abbracciare e vedere che lui è felice tra le mie braccia. Beh, non avevo mai pensato che mi sarebbe capitato di pensare cose del genere, eppure mi succede e non mi sento nemmeno sconvolto, la sento come una cosa naturalissima ma quello che mi distrugge e che non riesco a parlarne con lui. Che ne pensi Project? Che faresti al mio posto. Se vuoi, pubblica questa mail perché mi piacerebbe sapere anche il parere dei ragazzi del forum. Sei un grande! Fattelo dire, io penso che quello che fai abbia veramente un’importanza enorme per tanti ragazzi!
Matteo
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:

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