mercoledì 22 agosto 2007

CARNEVALE GAY

Era il 7 Marzo, martedì grasso, la mattina provò mentalmente varie ipotesi di mascherata carnevalesca, poi si decise, prese un po’ di mascara e se lo passò delicatamente intorno agli occhi, spruzzò sui capelli un po’ di polverina argentata, mise un gilet anch’esso argentato piuttosto scollato e senza maniche, senza camicia sotto, anche se faceva ancora freddo, in questo modo il petto emergeva chiarissimo in contrasto con il gilet, si buttò addosso un cappotto lungo di pelle che lo ricopriva completamente e si presentò a suo padre con un sorriso che sembrava malizioso: “Oggi a scuola dobbiamo fare un casino indiavolato”. Il padre rispose solo “Mah!” e continuò a prepararsi per uscire. In strada la gente si voltava, il trucco di Aldo non passava inosservato. A scuola, pur nella generale tendenza alla mascherata, il trucco passò solo apparentemente inosservato, un ragazzo aveva un larghissimo vestito tipo Rossella O’Hara ma aveva pizzetto e baffi finti nerissimi, un altro aveva seni finti spropositati, parlava in falsetto con atteggiamenti da Wanda Osiris, più buffoneschi che teatrali, e ostentava labbrone rossissime sull’incarnato esangue per la massa di fondo tinta. Il trucco di Aldo era di tipo sostanzialmente diverso: era il trucco tipico di una donna vera, e proprio per questo era decisamente femminilizzante, e in qualche modo sostanzialmente diverso, Aldo non lo sottolineò né con i gesti né con i comportamenti come se quel trucco fosse per lui una cosa assolutamente naturale, tanto più che i vestiti di Aldo, per quanto eccentrici, erano tipici abiti maschili, e fu soprattutto questo fatto che creò un po’ di sconcerto, i professori fecero per lo più lezione regolarmente e si limitarono a prendere tacitamente atto della presenza particolare di Aldo, qualcuno ebbe forse l’idea di fare qualche commento ma se ne guardò bene, in effetti il commento non si sarebbe potuto ridurre solo a una battuta sul carnevale.

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