venerdì 17 agosto 2012

SESSUALITA' GAY E BASSO COINVOLGIMENTO SESSUALE

Ciao Project,
mi scuso per la confidenza ma leggendoti da tanto mi sembra quasi di conoscerti.. innanzitutto volevo ringraziarti per tutto quello che fai, penso che sia davvero una cosa nobile e utilissima per tutti gli omosessuali che hanno difficoltà a trovare un punto di riferimento, o anche solo qualcuno con cui confrontarsi.
[omissis], non sai quanto sia difficile scriverti, raccontarsi forse per la prima volta in modo sincero.. ed è molto difficile per una persona dal carattere un po’ introverso.
Voglio raccontarti la mia storia e cercherò di non essere troppo prolisso, anche se ovviamente non è facile condensare quasi 25 anni di vita...
Non so dirti esattamente quando mi sono accorto della mia omosessualità, comunque posso dirti da che da sempre ho saputo di non essere sessualmente attratto dalle donne. Tutti i miei “innamoramenti” infantili ed adolescenziali nei confronti di ragazze si sono trasformati in belle amicizie: praticamente indottrinato dalla necessità di “innamorarsi di una persona dell’altro sesso” classificavo tutte le ragazze verso le quali provavo simpatia come inizio di innamoramento... ma ovviamente c’è voluto poco ad accorgersi che non c’era nessun interesse, niente di simile a quello che provavano i coetanei maschi.
Nel corso della scuola media passavo gran parte del tempo con un gruppetto di ragazze ed un solo ragazzo (che ho scoperto da pochi anni essere gay), invece nel corso del liceo e poi ancor più all’università inizio ad allacciare anche buone amicizie con ragazzi etero, anche se mantengo alcuni legami molto forti con alcune ragazze.
Ammetto di essere stato fortunato per non aver mai subito atti di bullismo, prese in giro o essere additato come omosessuale, perché soprattutto nella scuola media sarebbe stato quasi scontato..
Non mi è mai capitato di innamorarmi di un amico, cosa che sembra piuttosto comune.. ed ecco che vorrei spendere qualche parola ancora per parlare della mia situazione e della scoperta dell’omosessualità..
Ripensando alla scuola media ed successivamente ai rapporti intensi che ho avuto con molte ragazze che avrebbero potuto trasformarsi in qualcos’altro, mi rendo conto chiaramente di non provare alcun tipo di attrazione sessuale verso il mondo femminile.. tuttavia non è stato immediato accorgersi di essere omosessuale poiché non ho mai sentito così impellente il bisogno sessuale.. cerco di spiegarmi meglio perché non è affatto semplice.
Tutto ciò che è connesso alla sessualità, compresa la pornografia ha su di me un effetto molto lieve.. se la pornografia etero non mi interessa del tutto, quella gay mi stufa comunque molto velocemente.. anche la masturbazione diventa uno scarico di stimoli fisici ma difficilmente è associata a fantasie rivolte verso qualcuno.. spesso ha anche una scarsa o quasi assente carica erotica.
Vorrei aggiungere che sono lontanissimo da qualsiasi tipo di repressione morale o religiosa, non mi imbarazzo assolutamente a parlare di sessualità (anzi la considero un argomento come un altro) ma semplicemente per me non rappresenta una cosa così fondamentale.. ma questo può causare qualche problema nel mondo sesso-centrista in cui viviamo..
Ho provato con tutta sincerità a cercare di capire se questo disinteresse non derivasse da un qualche blocco psicologico, ma non mi pare di averne paura.. penso che potrei avere tranquillamente dei rapporti.. 
Tuttavia se guardo alla mia vita proiettata nel futuro non posso che vedermi con un uomo al mio fianco.. e questo è decisamente un punto fermo. Non so come mai il mio interesse prettamente sessuale sia così scarso, ma sicuramente sul mio orientamento affettivo non ho dubbi..
Anche nei sogni, le mie situazioni affettive e di possibile vita di coppia sono sempre legate a figure maschili..
Nessuno sa della mia omosessualità, sento naturalmente il bisogno di dirlo a qualcuno, ma è difficile come penso sia per tutti, nonostante abbia dei genitori splendidi che sicuramente lo accetterebbero.. tuttavia rimane il dispiacere di deludere le aspettative, anche fosse solo quella di avere dei figli..
Un po’ più difficile sarebbe con gli amici, alcuni anche leggermente omofobi e che spesso fanno battute sugli omosessuali.. penso che sia principalmente ignoranza però non so.. qualcuno potrei anche perderlo..
Una cosa strana è anche il fatto che praticamente nessuno pensi che io possa essere omosessuale, pur non avendo mai finto di essere etero raccontando false relazioni..
Chiudo con una riflessione sul coming out.. purtroppo viviamo in una società che ha reso necessario il coming out. Come ogni gusto, dovremmo essere liberi di poter preferire l’uno o l’altro sesso, così come preferiamo un cibo piuttosto che un altro, il gioco del calcio piuttosto che la pallanuoto ecc.. ecc..
E’ brutto che il coming out diventi quasi una rivelazione scioccante, una confessione di un segreto o peggio di una colpa e ancora più significative sono certe risposte anche apparentemente positive come “non cambia niente” “non preoccuparti” “per me sarà come prima”.. mi chiedo “ma perché diamine dovrebbe cambiare qualcosa se preferisco gli uomini alle donne o viceversa?”...
Con questo da una parte sarei contrario al coming out, ma tuttavia l’alternativa, il vivere nel non detto rischia di portare a situazioni di fraintendimento, alla disonestà, all’insincerità.. e tutto ciò può essere altrettanto spiacevole..
Ti ringrazio per avermi ascoltato, se vuoi puoi pubblicare la lettera, non so magari qualcuno si ritrova in parte in quello che ho scritto (anche se non mi sembra essere una situazione molto comune) :)
Mi farebbe molto piacere una tua risposta e potermi confrontarmi con te.. ti lascio la mia mail: [omisis].
Grazie di tutto,
Mail firmata
__________
Ciao [omissis],
effettivamente la tua situazione non è molto comune. Premesso che la variabilità nel vivere la sessualità e notevolissima e che la cosa essenziale è stare bene, al di là di qualsiasi etichetta e di qualsiasi comportamento stereotipato, resta il fatto che se per te non esiste un problema di orientamento sessuale, perché hai perfetta coscienza di essere gay, quella perfetta coscienza deriva però più da una totale mancanza di interesse sessuale per il mondo femminile che da una forte spinta di libido in direzione gay e la cosa non è comune. Sottolinei di essere lontanissimo da qualunque forma di repressione morale o religiosa, e d’altra parte parli della tua sessualità senza inibizioni, ma quello che sottolinei è che in effetti la sessualità fisica (i porno e la masturbazione) ti coinvolge poco. Nella tua mail si nota che a fronte di una dimensione sessuale debole la dimensione affettiva del rapporto con un altro ragazzo è presente solo come possibile ipotesi di vederti con un ragazzo e non con una ragazza vicino. In estrema sintesi è evidente che non sei etero ma affermi di sentirti gay sulla base di un debole interesse sessuale e di un ipotetico interesse affettivo.
Alla tua età la sessualità in genere è all’apice e permea la vita di un ragazzo in modo potente. Alla tua età circa un terzo dei ragazzi gay ha avuto le prime esperienze sessuali e, nel cercarsi un compagno, tutti i ragazzi si fanno guidare proprio dalla istintività sessuale. Quasi tutti i ragazzi della tua età, che abbiano o non abbiano un compagno, vivono la sessualità nella masturbazione in modo molto coinvolgente  e si masturbano praticamente ogni giorno, la spinta dell’eros è in genere molto forte e questo porta qualche volta i ragazzi a perdere il controllo razionale fino a tenere comportamenti a rischio. C’è da chiedersi da che cosa provenga una bassa libido. La prima questione, che può avere una importanza determinante, è legata ai livelli degli ormoni androgeni che sono strettamente correlati con le pulsioni sessuali. Quindi, per prima cosa cercherei di capire se i tassi di testosterone siano nella norma. Va detta una cosa molto importante, un tempo non si impiegavano terapie con androgeni perché si riteneva che l’origine dei tumori della prostata (seconda causa oncologica di morte negli uomini) fosse correlata al tasso di questi ormoni. Oggi si sa che non è così e che gli androgeni devono essere assolutamente esclusi quando il carcinoma della prostata è in fase metastatica, ma per un ragazzo della tua età questa è una eventualità assolutamente teorica, se tu avessi 60/70 anni sarebbe meglio andarci cauti, ma sotto i 30 anni l’uso di androgeni non comporta in pratica nessun rischio. Tutto questo ragionamento ha un senso solo nell’ipotesi in cui un endocrinologo o un andrologo riscontrino tramite analisi appropriate un basso livello di androgeni. Un’altra cosa va chiarita e cioè che ciò che è influenzato dal livello di androgeni in circolo non è l’orientamento sessuale, che alla tua età ormai è stabile da 10 anni, ma la libido, cioè l’intensità del desiderio sessuale. Aggiungo un’altra cosa, tutt’altro che secondaria, l’attività sessuale ha almeno due effetti altamente positivi in un ragazzo, prima di tutto innalza in modo spontaneo, e con un meccanismo assolutamente naturale, il livello del testosterone e poi favorisce lo svuotamento della prostata, cosa che certamente attiva meccanismi protettivi nei confronti dei tumori postatici. Va sottolineato che quando si parla di attività sessuale non ci si riferisce al sesso etero di coppia, ma a qualsiasi attività sessuale che porti all’orgasmo e agli effetti ormonali che ne conseguono, quindi la masturbazione ha, a questi fini, lo stesso affetto del sesso di coppia (etero o gay che sia). Quando, tempo fa, uscirono i primi articoli che indicavano che la masturbazione contribuisce a diminuire l’incidenza dei tumori prostatici, molti rimasero perplessi ma non c’è nulla di cui stupirsi.
Facciamo un passo avanti e diamo per scontato che i livelli di testosterone siano normali, qui subentrano le classiche tematiche di tipo psicologico. Anche la tendenza a parlare senza imbarazzo di tematiche sessuali può avere un significato in questo ambito perché, se si tende a rimuovere la sessualità fisica, non si prova nemmeno l’imbarazzo che di solito i ragazzi provano nel parlare di queste cose. Cerco di spiegarmi con un esempio concreto. Ci sono ragazzi che, fino alla tua età e anche oltre, non hanno mai provato nessuna forma di sessualità fisica se non nelle polluzioni notturne, cioè non hanno mai sperimentato nemmeno la masturbazione, un esempio classico sono i ragazzi che hanno l’ipersensibilità del glande, cioè un problema di tipo irritativo per il quale i ragazzi provano intenso dolore anche quando sotto la doccia una goccia d’acqua cade sul glande scoperto. Questo disturbo tende ad alleviarsi con l’età e in genere, dopo i 20/22 anni, si allevia tanto da consentire anche la masturbazione, anche se con tecniche particolari. Ma nell’età in cui gli altri ragazzi scoprono la masturbazione (11-13 anni), questi ragazzi ne sentono parlare ma non provano nemmeno a praticarla perché provano intenso dolore. In pratica questi ragazzi non vivono in pieno la loro adolescenza proprio perché la vivono senza la masturbazione, che serve a strutturate la sessualità adulta e ad associare in modo stabile la stimolazione fisica (erezione e eiaculazione) alle fantasie sessuali. Quando i ragazzi che hanno l’ipersensibilità del glande arrivano alla prima masturbazione (a 20/22 anni e anche dopo) per curiosità teorica (sulla base del sentito dire e non sulla base di una spinta sessuale), restano profondamente delusi, non vedono nella masturbazione niente di sessuale e d’altra parte non capiscono il coinvolgimento sessuale degli altri ragazzi. Per un ragazzo che non attribuisce valore alla sessualità fisica a causa di una adolescenza ritardata (scoperta tardiva della masturbazione), parlare di masturbazione non crea nessun imbarazzo proprio perché manca intorno alla masturbazione quell’alone di tipo sessuale che invece mette tante volte gli adolescenti (15-18 anni) in forte imbarazzo quando si parla di queste cose. In pratica la disinvoltura nel parlare di sessualità va spesso d’accordo con la svalutazione della sessualità e i motivi della svalutazione della sessualità possono essere i più diversi, da quelli fisici, come l’ipersensibilità del glande, a quelli legati alla sublimazione della sessualità per i motivi più vari, cosa che accade spesso a chi tende a dedicarsi in modo totalmente coinvolgente ad una causa, esempi classici sono quelli dei ragazzi che sei sentono molto coinvolti dalla loro fede religiosa o da progetti molto impegnativi di studio, di carriera, di impegno politico o sociale. In tutti questi casi non è raro che la sessualità sia sublimata, cioè in pratica sia congelata per altri scopi rispetto ai quali potrebbe costituire un intralcio molto pesante. Anche qui cerco di spiegarmi meglio con un esempio. Se un ragazzo è profondamente coinvolto e sconvolto dai suoi interessi affettivi e sessuali finisce per mettere in secondo piano lo studio, per non fare gli esami, per perdere tempo, quando quel ragazzo invece dovesse sentirsi gratificato dagli studi a livelli molto profondi tanto da dedicare agli studi tutte le sue potenzialità, ovviamente la sua vita sessuale scenderebbe di livello e la masturbazione sarebbe più rara e meno profondamente vissuta. I meccanismi di compensazione sono tanti e gli effetti psicologici negativi che possono derivare dalla sublimazione (dal sacrificio) della sessualità possono essere compensati da altre potenti gratificazioni, resta però il fatto che i livelli di testosterone non sono in questi casi adeguatamente sostenuti dalla pratica della sessualità, con i rischi che questo comporta.
I meccanismi che portano alla rimozione e, nei casi meno critici, alla svalutazione della sessualità e dell’affettività sono moltissimi e sono strettamente legati al vissuto individuale, fare ipotesi astratte non ha molto senso, bisognerebbe riferirsi al vissuto individuale e non è detto che si possa arrivare alla soluzione perché spesso le motivazioni sono inconsce.
[omissis]
Un abbraccio.
Project
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