mercoledì 22 ottobre 2008

QUANDO UN GAY SI INNAMORA DI UN ETERO

Per un ragazzo gay, innamorarsi di un etero non è un evento raro, o almeno non lo era in passato, anche ai miei tempi (40 anni fa) quando non c’era internet e non c’erano i telefonini le storie gay-etero non erano rare. Oggi con internet le cose sono molto cambiate e le storie gay-etero sono decisamente molto più rare perché i gay hanno la possibilità di conoscersi e di frequentarsi. Quando un ragazzo gay non conosceva e non poteva conoscere altri ragazzi gay la sua affettività si indirizzava sui ragazzi che aveva vicino e la probabilità di una storia gay-etero era alta. Queste storie in alcuni casi possono essere molto importanti per tutti e due i ragazzi quando, pur senza sesso, esiste comunque una corrispondenza affettiva molto forte, cosa possibile anche se non molto probabile. Per storia gay-etero intendo una relazione affettiva accettata da entrambe le parti con piena consapevolezza, non il semplice fatto che un ragazzo gay si innamori senza alcuna corrispondenza affettiva di un suo amico etero. Le relazioni gay-etero, oggi assai più rare di una volta, erano una forma di mutuo soccorso molto importante tra persone che, per motivi diversi, non riuscivano a realizzare la loro sessualità che veniva sublimata in una dimensione non sessuale all’interno di un rapporto dissimmetrico tra due uomini. Il gay, per restare con il suo amico etero, di cui era innamorato, non faceva la tipica vita di un gay e l’etero non faceva la tipica vita di un etero. In realtà non si trattava di rinunce difficili perché la reciproca compagnia con la sua valenza affettiva reale era di fatto molto gratificante. Ma la condizione per rendere possibile una relazione gay-etero in cui la sessualità non è condivisa è che esista un rapporto affettivo molto forte e reciproco, cosa, lo ripeto, decisamente poco comune. Quando manca una vera e profonda reciprocità affettiva esiste solo un innamoramento di un ragazzo gay verso un ragazzo etero che non è inteso da tutte e due le parti per quello che è o, se è compreso, è al limite tollerato. È evidente che in situazioni simili un gay deve essere perfettamente cosciente che una corrispondenza non solo sessuale ma anche affettiva non sussiste e non sussisterà nemmeno in seguito. Un gay innamorato di un etero, come tutti i ragazzi innamorati, è portato a credere che il suo amore sarà alla fine accettato e condiviso, ipotesi assolutamente irrealistica. Se un ragazzo gay vuole vivere una sua vita affettiva e sessuale reale e non meramente proiettiva, deve mettere da parte gli amori impossibili, deve evitare di finire impegolato in eterni giochi psicologici miranti a dare un valore enorme a tutti i segnali apparentemente incoraggianti che gli vengono dal ragazzo etero e a non vedere tutti i segnali scoraggianti. Con questi sistemi passano anni o addirittura decenni della vita, in attesa che l’impossibile si realizzi e si va poi verso frustrazioni radicali.

Per creare un rapporto d’amore tra due ragazzi la condivisione dell’orientamento sessuale è assolutamente fondamentale. Due ragazzi gay, che possono comunque essere diversissimi tra loro, hanno comunque vissuto vite molto affini o almeno in qualche modo affini, hanno una fantasia sessuale certamente molto più simile che non un gay e un etereo, possono parlare tra loro della loro intimità senza il rischio di incomprensioni radicali. Mi accade spessissimo, quando parlo con ragazzi gay che si sono conosciuti e che hanno avuto modo di parlare tra loro, di sentirmi dire frasi del tipo: ”Ha vissuto le stesse cose che ho vissuto io, pensa le stesse cose che penso io, abbiamo un mondo in comune!” Affermazioni di questo genere indicano che tra quei due ragazzi ci costruisce una comunione personale profonda, in cui la sessualità si integra e interagisce con moltissimi altri elementi della vita ordinaria. Devo tuttavia aggiungere che comunque sarebbe molto ingenuo dare per scontato che “GAY + GAY = AMORE”. L’innamoramento reciproco, se non è comunque un evento comune nemmeno tra gay, è di fatto impossibile tra un gay ed un etero perché la dimensione di reciprocità, quando anche si fosse, escluderebbe comunque la sfera sessuale.

Per un ragazzo normale gay che fatica ad accettare la propria omosessualità, conoscere un altro ragazzo normale gay significa capire che la vita dei ragazzi gay non ha nulla a che fare con i modelli scoraggianti dei gay che provengono dai mass media e rendersi conto della vera vita dei ragazzi gay, questo bagno di normalità rende alla omosessualità la sua vera collocazione, mille miglia lontana dagli schemi della pornografia e da quanto emerge dai siti di incontri o dalla chat erotiche. Rendersi conto della esistenza di una normalità gay dissolve i timori connessi con l’accettarsi come gay e fa vedere la realtà di una vita gay nel quotidiano, nella scuola, nell’università, tra ragazzi che studiano e che lavorano e, ovviamente, cercano di realizzare anche la loro vita affettiva, ma non come caccia a fini immediatamente sessuali, ma come progetto complessivo di vita in cui la sessualità è importante ma certo non è tutto.

In pratica sento parlare di storie gay-etero solo da ragazzi molto giovani o da parte di ragazzi che hanno un rifiuto conscio o inconscio così radicale del contatto con altri ragazzi gay, che impedisce loro di cercare affetto da parte di un altro ragazzo gay. Per un ragazzo gay innamorarsi di un altro ragazzo gay comporta almeno la possibilità di una corrispondenza affettiva profonda e, francamente, se ho visto alcuni gay innamorati di ragazzi etero, li ho visti in questa situazione per tempi non troppo lunghi, perché prima o poi subentra la consapevolezza della impossibilità della reciprocità e quando ciò accade inevitabilmente questi rapporti finiscono. Innamorarsi di un etero non è alla lunga un’esperienza gratificante.

Quando poi un ragazzo gay si innamora di un ragazzo di cui non consoce con certezza l’orientamento sessuale comincia a presentarsi insistentemente e angosciosamente la domanda “è gay o non è gay?” Per la stragrande maggioranza dei ragazzi gay, che non sono pubblicamente dichiarati, i problemi connessi col fatto di essere innamorati di un ragazzo di cui ignorano l’orientamento sessuale si uniscono a quelli del coming out, perché dichiarare in modo comprensibile il proprio amore ad un ragazzo significa dichiarare la propria omosessualità, con tutti i rischi che una simile dichiarazione comporta. La fase dell’“è o non è gay?”, proprio per il fatto che il coming out è pericoloso, tende quindi ad allungarsi a dismisura alla continua ricerca (vana e stressante) di elementi che confermino o escludano che il ragazzo di cui ci si è innamorati è gay.

Devo dire che, sulla base dell’esperienza, un ragazzo gay che si sia innamorato di un etero e che successivamente sia venuto a contatto con dei ragazzi gay molto difficilmente tornerà ad innamorarsi di ragazzo etero o anche soltanto di un ragazzo di cui non conosce l’orientamento sessuale. Il successo dei siti di incontri e delle chat deriva proprio dal fatto che i gay tendano istintivamente, quando possono, ad evitare di innamorarsi di persone che non siano gay, per non spendere anni della vita in illusioni. Per un gay, innamorarsi in modo unilaterale di un etero è certamente possibile ma costruire una relazione affettiva e sessuale reciproca con un etero non è possibile e di questo bisogna avere piena consapevolezza.

Tra sognare un ragazzo e abbracciarlo in un abbraccio condiviso e reciproco c’è una differenza sostanziale.

Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul forum di Progetto Gay:

http://progettogay.forumfree.net/?t=33399697

Nessun commento: