martedì 3 giugno 2008

APPARENZA E REALTÀ DI UNA VITA GAY

Ciao Project,
non so nemmeno perché ti scrivo, in effetti non ho grossi problemi, però, dai, così per scambiare due chiacchiere. Ho 29 anni, non ho un ragazzo e in pratica non ne ho mai avuto uno, però la cosa non mi pesa: Credo di avere vissuto tutti i problemi gay tipici, che prima pensavo che fossero solo miei o quasi ma poi, leggendo il forum, mi sembrano molto più comuni si quanto pensavo prima. In pratica mi sono considerato eterosessuale fino a 25 anni, anche se per me le ragazze erano in fondo solo amiche, io non capivo (cercavo di non capire) il motivo, ma mi sentivo etero, in alcuni post del forum sulla scoperta dell’orientamento sessuale mi ci sono ritrovato piuttosto bene, cioè le fasi sono state più o meno quelle però io l’angoscia non l’ho avuta proprio, è stata una cosa quasi normale, perché in fondo in un modo o nell’altro come stavano le cose lo sapevo, quindi direi che sono stato fortunato. Oramai sono più di 4 anni che ho le idee chiare, anche se in fondo le avevo già prima. Ai miei non ho detto nulla. Vivo con loro e sono figlio unico e onestamente non ho nessun motivo per raccontare i fatti miei a persone che nella migliore delle ipotesi mi tollererebbero. E poi, il coming out potrei anche concepirlo ma se avessi una storia vera, allora, al limite potrebbe valere la pena, se mi succederà vedrò che cosa fare. Per il momento sono solo, anzi sono solo da 4 anni, e non sento nemmeno il bisogno di avere un ragazzo vicino che sarebbe pure una complicazione molto grossa. Ho tanti amici. Il sabato sera esco con loro, ce ne andiamo a prendere una pizza, stiamo bene, sono tutti etero, io sono l’unico che non è in coppia e poi i ragazzi della comitiva (che sono tre) a me non interessano proprio sotto il punto di vista fisico, quindi sono “solo” amici e a me la cosa sta bene perché non mi si creano complicazioni di nessun genere. Amici gay non ne ho e non ne voglio. Ho conosciuto un ragazzo gay per motivi di lavoro, ma non mi piaceva affatto e aveva qualcosa di eccessivo. Lo so che non sono tutti così ma non voglio trovarmi in imbarazzo. A questo punto ti chiederai perché ti scrivo. Beh, diciamo che vorrei solo sapere che ne pensi, però io così sto bene, ho raggiunto un equilibrio. Se ti va rispondimi. Non ti do il mio contatto perché mi sento un po’ in imbarazzo. Aspetto di leggere quello che mi dirai. Un po’ ti devo mettere alla prova. Sia chiaro, penso che il contatto te la darò al prossimo giro, ma vorrei prima capire come la pensi.
Un abbraccio.
Piero
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Ciao Piero,
Ho finito di leggere in questo momento la tua mail. L’idea di sentirmi sotto esame mi dovrebbe condizionare un po’ però alla fine posso solo dire quello che penso e devo farlo in modo assolutamente esplicito. Hai 29 anni, non 19, sei gay e lo sai benissimo, ma da che cosa stai scappando? Non posso stare nella tua testa però se cerco di ricordarmi com’ero a 29 anni e le cose che mi passavano per la testa devo dire che non erano affatto l’idea di accettare in modo sereno la solitudine e di non immischiarmi in situazioni complicate. A 29 anni, per me, l’idea di avere un rapporto affettivo e anche sessuale forte con un ragazzo era dominate. Le situazioni esterne costituivano degli impedimenti gravissimi, ma la spinta di fondo era estremamente chiara. L e cose che scrivi mi sembrano un tentativo di autoconvincerti che la rinuncia alla tua vita affettiva e sessuale in nome della tranquillità e del quieto vivere sia una cosa intelligente. Non posso permettermi di giudicare le motivazioni di fondo che ti spingono verso un ragionamento del genere perché non le conosco, ma il ragionamento così com’è non regge, è un puro ragionamento astratto che prescinde del tutto da quello che, sinceramente, credo tu ti porti dentro e che stai cercando di reprimere usando una logica molto ingannevole. Non ti spingerei mai a fare il coming out senza motivo e senza ponderare bene prima i pro e i contro, ma questo è un problema secondario. Quello che conta è riconoscere i propri sentimenti e non reprimerli. Gli amici gay? Ma hai letto il forum? Hai capito chi sono i ragazzi che ci stanno dietro? I gay atteggiati non piacciono nemmeno a me. Ma tu che cosa sai dei ragazzi gay? Secondo me hai idee molto approssimative, come se tu avessi conservato una certa omofobia anche da gay, il che è paradossale. E poi, scusami, ma c’è un po’ troppa insistenza nel dire che stai bene così e che non hai bisogno di nulla e di nessuno. Francamente io penso che sia esattamente il contrario perché reprimersi costa fatica e tanta! Scusami se te lo dico in termini troppo diretti ma penso che tu debba svegliarti per evitare di renderti conto da qui a qualche anno di avere passato il meglio della vita in attese e rinvii o paggio in comportamenti eroicamente assurdi. Non ti negare! Cerca di vivere perché ne vale la pena e il mondo gay vero è una cosa seria. Non metterti fuori dal coro in una torre d’avorio che rischia di diventare una trappola dorata. Ti chiedo scusa se ho marcato troppo i toni. Mi piacerebbe molto fare quattro chiacchiere con te, il mio contatto msn è [omissis], te lo mando io, non aspetto che me lo mandi tu!
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Caro Project,
vabbe’, ok, sei stato promosso, c’hai preso in pieno ma le cose che ti ho raccontato sono quelle che di me racconto a tutti e con la realtà hanno poco a che vedere e allora ti racconto il pezzo non ufficiale della mia storia. A 25 anni io mi sono presso una cotta pazzesca per un ragazzo di 22 anni. L’avevo conosciuto in chat, poi ci siamo visti di persona, non ti scandalizzare, ma siamo finiti a letto la sera stessa. È stata una cosa travolgente, una cosa simile non avrei mai pensato che mi potesse capitare. Mi è presa la fissa che quello (Luca) doveva essere il mio ragazzo per tutta la vita. Luca abitava a 100 km da casa mia, ma in un posto dove si arriva con la ferrovia. Ho fatto l’abbonamento e stavo sempre con lui. All’inizio l’ha gradito, poi si deve essere sentito messo alla strette. Io volevo che mi dicesse che mi amava alla follia ma lui non lo faceva mai, andavamo a letto insieme, ma quando io avevo bisogno di un gesto di tenerezza, anche banale, che so, una carezza, lui non lo capiva e certe volte mi gelava proprio. Abbiamo litigato parecchie volte, io lo mandavo a quel paese un po’ per vedere se veniva a cercarmi e lui non lo faceva mai e allora lo cercavo io e mi mettevo a fare delle scene pietose incredibili per cercare di riconquistarlo. Non mi diceva mai niente di definitivo, sempre cose a metà, tipo: “adesso voglio stare con te”. Ma cavolo, perché “adesso”? Oppure quando mi faceva una cosa gentile ci aggiungeva sempre che a quella cosa non dovevo dare “troppo significato”. Quando lo pressavo per avere una risposta chiara mi rispondeva. “forse”, “ci devo pensare” e io queste cose non le sopportavo. Mi dicevo: ma cavolo, questo viene a letto con me, ma che ci viene a fare? Lo amavo ma lo odiavo pure perché mi faceva soffrire come un cane. Noi ci eravamo giurati di dirci tutto, cioè sempre la verità, ma lui non l’ha fatto, anche se per essere onesto non l’ho fatto nemmeno io, perché quando stai un rapporto simile che fai? Soddisfacente non è e allora ti metti a cercare altro. Vebbe’, l’abbiamo fatto tutti e due e alla fine senza dirci niente l’uno con l’altro, sia lui che io ci siamo trovati un altro ragazzo. Che coppia era la nostra? Una recita, con tanto di sesso, ma lui aveva in testa un altro ragazzo e io pure. Adesso la questione del coming out, se tutto fosse andato come volevo io all’inizio, cioè se fosse stata una storia normale, io il coming out coi miei l’avrei pure fatto, cioè tutto alla luce del sole (più o meno) l’avrei presentato ai miei ecc. ecc. ma a parte che lui un’idea del genere non la voleva nemmeno sentire perché diceva che fare il topolino in trappola non gli piaceva affatto, c’è stata poi tutta la storia del piede in due scarpe, sia suo che mio. Quindi altro che coming out! Un giorno l’ho proprio messo sotto torchio e mi ha confessato che stava con un altro, io ho fatto una scenata di gelosia ma lì per lì che pure io mi ero trovato un altro ragazzo non gliel’ho detto, però non sono uno viscido fino a questo punto e poi gliel’ho detto e lui mi ha risposto “Almeno sei onesto!” E l’ha detto con sincerità. La storia è finita lì. La mia storia alternativa, quella con quell’altro ragazzo è finita in una bolla di sapone dopo 10 giorni e io mi sono ritrovato solo come un imbecille. Avevo 26 anni. Allora m’è venuta un’altra idea geniale, quella di andare in un locale gay, io dicevo: “così per vedere che aria tira”. Lì ho conosciuto un uomo di 48 anni, uno distinto e nemmeno sessuomane, un po’ di sesso, certo, è ovvio, ma non era una fissa per lui. Confesso che me ne sono innamorato. Mi trattava come un principe, ma non solo a livello materiale, mi trattava con tenerezza. Una cosa strana, un po’ come uno zio, però andavamo anche a letto insieme, ma anche lì mi rispettava, non era sgradevole e il fatto dell’età non l’ho mai sentito come un problema. Mi faceva discorsi strani, mi diceva che lui capiva benissimo che era tanto più grande di me e che io avrei finito per innamorarmi di un ragazzo giovane, diceva che una cosa del genere per lui non sarebbe stata un problema e che saremmo rimasti comunque amici, io non credevo che sarebbe successo però il fato che lui me lo dicesse mi piaceva molto, cioè mi sentivo libero. Vabbe’, insomma un bel giorno è successo e io gliel’ho detto, però non ha reagito per niente come aveva detto, anzi, proprio tutto il contrario. Un po’ con tono minaccioso, ma in modo relativo: “Tu devi stare attento!” “Non sai dove ti stai cacciano!” “Ma chi è quello?” Insomma, per farla breve ho avuto la netta impressione che lui non mi avrebbe mollato e sono arrivato a pensare che potesse anche fare del male al ragazzo di cui mi ero innamorato. Non è successo niente del genere, ma io mi sentivo in trappola, mi faceva terribili prediche, che me ne sarei pentito, che io non gli ero riconoscente e cose del genere, cose che mi davano terribilmente fastidio. Ero proprio angosciato ma poi, non so se dire per fortuna perché mi sembra un’espressione assurda, la cosa si è risolta da sé perché lui ha avuto un piccolo infarto ed è stato parecchio male. A me faceva pena, perché in effetti non era cattivo e vederlo in quello stato non mi era indifferente, sono andato più volte a trovarlo in ospedale e il nostro rapporto è cambiato, anzi è cambiato parecchio. Quando stava in ospedale mi ha detto che se avevo un ragazzo dovevo stare con lui e dovevo cercare di vivermi la vita senza fare come lui che aveva pensato solo ad altro, La storia che ho scritto nella prima mail non è la mia ma quella del mio amico 48enne. Dopo che lo hanno dimesso dall’ospedale mi ha invito a pranzo a casa sua e mi ha regalato 20.000 euro in contanti (non mi aveva mai fatto regali prima!) e mi ha detto che gli avrebbe fatto piacere che restassimo amici, ma non è successo perché sono andato a lavorare in un’altra città. Ogni tanto lo sento su msn. La storia con l’altro ragazzo è finita dopo poco perché io facevo il paragone tra lui il mio 48enne, che dopo tutto era uno dignitoso e finivo per pensare al 48enne, infartuato e invischiato in tanti bei problemi, ma tutto sommato era il mio 48enne e lo è ancora anche se a distanza. Project, adesso non so se questa storia ti pare più assurda di quella di prima ma questa è la mia storia vera. Quando dico che adesso sto bene con me stesso e non mi manca nulla voglio dire che io col mio 48enne (ormai 50enne) ci sto bene, anche a distanza. Non so se questo sia un accontentarsi ma io sto veramente bene così.
[omissis]
Un abbraccio Project. (grazie del contatto! Purtroppo posso essere in linea solo il venerdì e il sabato sera, ma ti chiamo di sicuro! Pubblica quello che vuoi. Togli solo l’ultimo periodo, che è troppo riconoscibile)
Piero


Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:
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