lunedì 30 giugno 2008

ANDY ROMANZO GAY 9

Presento qui in un unico post l’intero nono capitolo dei Andy, Romanzo Gay. Il capitolo originale è molto più esteso e qui ne riposto una versione purgata adatta alla pubblicazione su un blog senza restrizioni. Sottolineo che il Romanzo di Andy non ha nulla a che vedere con la pornografia e che mira ad offrire un quadro per quanto possibile realistico dei veri rapporti di Andy e Marco che, inevitabilmente, coinvolgevano la sessualità.
Anche questo capitolo e dedicato a Fabio che affettuosamente mi sollecita a proseguire la pubblicazione.
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Quando Andy andava all’università parecchie volte era oggetto di attenzioni da parte di ragazze che se lo mangiavano con gli occhi e che cercavano di avviare con lui una conversazione, non si trattava solo di giochi banali perché qualche ragazza un suo progetto su Andy lo aveva certamente avuto e anche con intenti seri, ma Andy non sembrava nemmeno accorgersene e questo più di una volta aveva suscitato un certo disappunto, Andy con le ragazze non manteneva un contegno neutro come Marco, che in qualche modo le teneva a rispettosa distanza, Andy non si tratteneva affatto, lusingava le ragazze, la sua educazione di alto livello e il suo modo di fare garbato e da ragazzo di alta società aveva fascino su di loro e il suo sorriso faceva il resto, in qualche modo le provocava, le illudeva, una era rimasta colpita perché Andy aveva staccato una margherita dal prato e gliel’aveva data, un’altra si era fermata a parlare con lui con l’intento evidente di staccarlo da Marco e di andare via con Andy, ma quando dopo diverse tergiversazioni Andy l’aveva salutata era apparsa visibilmente delusa, una lo aveva invitato a una festa e aveva insistito moltissimo ma Andy non si era nemmeno dato pensiero di trovare una scusa credibile per dire di no e si era limitato a dire “ci penserò”, alcune ragazze gli dicevano in modo esplicito che era bellissimo e lui ne era compiaciuto in modo molto forte. Andy, che per non creare problemi a Marco non parlava mai con i ragazzi dell’università, alle ragazze che lo prendevano più seriamente rispondeva seriamente, almeno all’apparenza, e così continuava ad alimentare illusioni, il suo comportamento era sostanzialmente seduttivo e poteva sembrare proprio il comportamento tipico di un ragazzo etero che ci tiene. La cosa avrebbe anche potuto preoccupare Marco, che però non aveva mai provato vere forme di gelosia nei confronti di quelle ragazze perché Andy con loro, ai suoi occhi, giocava soltanto e in modo piuttosto scoperto, qualche volta Marco aveva addirittura lasciato Andy solo con la ragazza di turno e Andy l’aveva invitata al bar, poi la cosa era diventata abituale, quando una ragazza si avvicinava a Andy lui diceva a Marco: “Io mi allontano per qualche minuto, ci vediamo qui tra un po’” e se ne andava con la ragazza. A Marco toccava rimanere nei paraggi ad aspettare, qualche volta lo aveva aspettato più di mezz’ora ma lo lasciava fare e si limitava a guardare l’orologio e a ripetere tra sé: “Poveretta! Non lo conosce ancora!”
Una mattina avevano concordato di andare all’università per vedere i calendari degli esami, come sempre andarono insieme, all’università in modo del tutto casuale Marco incontrò un ragazzo molto bello che Andy non conosceva, il ragazzo si chiamava Giacomo e Marco aveva avuto occasione di incontrarlo qualche volta a lezione negli anni precedenti. Quando Marco vide Giacomo lo salutò in modo piuttosto espansivo con un abbraccio, poi lo presentò a Andy.
- Giacomo, questo è Andy, un collega, studiamo insieme.
- Ciao Andy!
- Ciao!
- Allora che fai di bello? A che punto sei?
- Ho quasi finito, dovrei discutere la tesi tra un annetto.
Il discorso andava avanti in modo sostanzialmente banale ma Andy si sentì paurosamente emarginato, Marco chiacchierava con Giacomo, rideva, scherzava, faceva battute, era molto spigliato e per di più Giacomo era un bel ragazzo, diretto e sorridente, Andy ebbe l’impressione che molti atteggiamenti che Marco usava nei confronti di Giacomo fossero simili a quelli che usava anche con lui, certe volte le espressioni erano esattamente le stesse, e la cosa gli diede fastidio, ebbe l’impressione di non avere l’esclusività di tutti gli atteggiamenti affettivi di Marco, ma arrivò a pensare che molti atteggiamenti di Marco non avessero poi realmente quella valenza forte che Andy tendeva ad attribuire loro, ebbe l’impressone di avere sopravvalutato qualche modo di fare di Marco e di averlo interpretato in una chiave affettiva sbagliata e troppo forte, mentre non si trattava che di modi di fare o di dire senza un significato reale. Andy cercò di fare forza a sé stesso e di comportarsi con la massima naturalezza, come sa la cosa per lui fosse indifferente o addirittura gradevole, fece battute e non esitò a sorridere, ma dentro si sentiva rodere, aveva l’impressione che Giacomo facesse un certo effetto su Marco e che la loro conversazione nascondesse un certo interesse, non reciproco, perché Giacomo non faceva che parlare di Cinzia, evidentemente la sua ragazza, ma un certo interesse da parte di Marco, e in effetti, Andy doveva riconoscerlo, Giacomo era veramente un bel ragazzo e non lasciava indifferente nemmeno Andy, ma per lui la molla dell’attrazione era molto meno forte di quella della gelosia. Andy notò che Marco non dimostrava nessuna tendenza a liquidare Giacomo subito subito, anzi si tratteneva a chiacchierare con lui e qualche volta sembrava quasi dimenticarsi di Andy, che per parte sua avrebbe voluto portarsi via Marco il più presto possibile per allontanarlo dalle tentazioni ma non sapeva come comportarsi, se avesse dato qualche segno di gelosia si sarebbe messo in ridicolo e soprattutto avrebbe suscitato una reazione negativa nello stesso Marco, fece finta di nulla e ingoiò il boccone amaro, ma per lui l’episodio fu una doccia fredda inattesa. In certi sguardi di Marco Andy vide un interesse che non avrebbe voluto vedere, il modo di fare di Marco con Giacomo non era simile al modo di fare di Andy con le ragazze, agli occhi di Andy non aveva l’apparenza del gioco. Ebbe un attimo di panico, come un’illuminazione, ebbe l’impressione che gli si stessero aprendo gli occhi e che tutta la favola vissuta con Marco non fosse altro che una pia illusione destinata prima o poi a crollare miseramente. Tutte queste sensazioni assalirono Andy improvvisamente e gli fecero provare attimi di profonda amarezza, si sentì solo e disperato, il suo mondo, o meglio il mondo di Marco, nel quale pure aveva creduto, gli sembrava sul punto di crollare da un momento all’altro. Tuttavia i profondi timori esistenziali di Andy non lo portavano all’aggressività verso Marco ma sostanzialmente ad una scontentezza di sé, Marco in fondo aveva continuato a vivere per buona parte la stessa vita che viveva prima e Andy si sentiva incapace di attirarlo completamente verso di sé, aveva l’impressione di non averlo amato abbastanza di non essere all’altezza di Marco, di non riuscire a farlo felice, talvolta affiorava un po’ di rabbia e un po’ di amarezza, ma la sensazione era prevalentemente di impotenza e di depressione, Andy in quei momenti si sentiva solo e aveva l’impressione che con Marco in effetti non ci fosse mai stata una vera forma di comunicazione profonda. Quando dopo più di mezz’ora Giacomo se ne andò Andy preferì non manifestare i suoi sentimenti e fece come se nulla fosse successo, notò che Marco si comportava in modo assolutamente normale, scherzava come aveva sempre fatto, sorrideva e ammiccava a Andy esattamente come se nulla fosse accaduto. Andy si sentì rassicurato da questo atteggiamento e Marco non si accorse nemmeno che Andy aveva masticato amaro. A casa studiarono come al solito e Andy sembrò quasi dimenticarsi di quello che era successo, almeno non ci pensò ma la sera Marco ritirò fuori il discorso con Andy.
- Hai visto quanto è bello Giacomo, è sempre stato un ragazzo che su di me ha avuto un certo fascino, anche prima, quando lo vedevo mi scattavano certe molle, hai visto che belle mani che ha e secondo me anche dal punto di vista sessuale non deve essere malaccio.
- Sì, è un bel ragazzo, ma se vuoi che te lo dica stamattina sono stato molto a disagio, non mi è piaciuta tutta la cosa in sé, non c’era niente di strano, lo so, ma a me non è piaciuta, mi sono venuti proprio dei sentimenti di frustrazione profonda, come lo guardavi, come gli sorridevi… forse io sono un po’ geloso… ma forse la ragione è un’altra… anzi credo proprio che sia un’altra, però se devo dire la verità l’ho presa male.
- Ma, Birillo, non capisco… perché l’hai presa male? … E quando tu te le vai in giro con le ragazze?
- Ma che c’entra? Marco, io non mi fermo a civettare con i ragazzi.
- Ma Birillo, Giacomo è etero spaccato e poi anche se fosse gay sarebbe solo un ragazzo che conosco e che va bene per fare quattro chiacchiere.
- E forse non solo per quello… io l’ho visto come lo guadavi… e poi parlavi con lui, io ero solo il collega con il quale tu studi.
- Andy, non mi fare il geloso! Non ce n’è proprio ragione! Non gli potevo dire: questo è il mio amante! E poi io non ci ho fatto nemmeno un pensierino piccolo piccolo… era un ragazzo gradevole e caruccio, niente altro… che fai? Ti metti in crisi per la gelosia? Birillo io non ti nascondo niente!
- Ma non è la gelosia, se fosse quello mi sentirei più tranquillo, in fondo lo so che non mi tradiresti mai, ma io sono stato male per un altro motivo. Mi dispiace Marco, mi dispiace veramente, non so come dirtelo ma ho l’impressione che non riesco più a farti felice e la storia di Giacomo ne è la prova, tu ti stai stancando di me, prima io per te ero tutto, ma adesso non riesco più a farti stare bene.
- Ma che dici? Andy! Io con te sono realizzato, totalmente realizzato.
- Sì però non sei più innamorato di me.
- Ma non è vero, se non ci fossi tu la mia vita non avrebbe più senso.
- Tu lo dici ma non è così, io ho l’impressione che tra noi sta finendo tutto, lo vedo quando facciamo l’amore, quel senso di pulsione violenta che c’era prima adesso non c’è più, certe volte ho pensato che tu facessi l’amore con me solo per fare stare bene me perché a te in fondo non te ne importava nulla, voi siete tutti buoni, tu, tuo padre, tua madre, ma io non ho bisogno di gente buona che faccia per me tante belle cose, io ho bisogno di un ragazzo che sia veramente innamorato di me, sessualmente innamorato di me, lo capisci Marco? Un ragazzo che fa l’amore con me per darmela vinta non mi piace...
- Ma che dici Andy? Io sono innamorato di te, non riesco a pensare di vivere senza di te.
- No, non è vero, io lo vedo, prima era diverso, ma adesso noi studiamo insieme, siamo buoni compagni di università, viviamo insieme nel senso che io vivo alle tue spalle e tu paghi tutte le spese, ma tu non mi desideri, ormai per te io sono un oggetto catalogato, superato, io lo sapevo che sarebbe andata a finire così.
Marco cominciò ad avere paura, poi prese una decisone improvvisa, diede uno schiaffo fortissimo ad Andy in piena faccia e approfittando del momento di smarrimento di Andy gli si buttò addosso, lo fece cadere sul divano e cadde su di lui, gli chiuse la bocca con un bacio [omissis], Andy prima cercò di divincolarsi e di resistere, poi si lasciò andare, Marco cominciò ad alternare baci e parole [omissis].
- Tu non capisci niente, sei un piccolo borghesuccio di merda, e della tua ipocrisia non te ne liberi, tu hai paura perché ti hanno sempre fregato, tu vuoi sempre rassicurazioni perché pensi che io sia stronzo come quelli che conosci tu, ma non è così, io le corna a Andy non gliele metterei mai perché io questo piccolo stronzo lo amo, perché? Non lo so, ma il mio piccolo Andy così tenero e così insicuro pensa che io lo possa fottere da un momento all’altro, questo pensa, ma io lo amo alla follia, lui neanche se ne accorge, si fa prendere dalle sue fantasie e dalle sue paure e mi dice che io non lo desidero perché non lo violento tutte le sere, questo piccolo stronzo si deve mettere in testa che io non vado appresso a un ragazzo per farmelo e basta, io voglio la vita di quel ragazzo, io voglio la vita di Andy, piccolo stronzo, io non sono innamorato solo del tuo sesso, ma di te, ma tu non capisci nemmeno che differenza c’è, secondo te tu sei il tuo sesso, se uno si innamora di te deve fare sesso con te dalla mattina alla sera, se no non è innamorato, a me fare sesso con te piace tantissimo, ma mi piace pure vederti sorridere, mi piace vederti giocare, mi piace sentire il tuo odore, ma il tuo odore fisico totale, eri tu che dicevi “non solo sesso!” è allora di che ti meravigli? Se hai un po’ di fantasie per la testa ti puoi accomodare, la cosa mi potrebbe piacere parecchio ma io da te voglio molto di più, tu ancora non hai capito niente… Andy, noi dobbiamo diventare vecchi insieme, se tu te ne vuoi andare perché sei geloso e ti senti abbandonato accomodati pure, anche senza che tu te ne vada, possiamo fare anche come due compagni che dividono l’appartamento, separati in casa, …”
Improvvisamente Marco tacque, Andy rimase in silenzio, passarono degli istanti lunghissimi, Marco guardava Andy prima in modo interrogativo, poi via via con più distacco, quindi riprese il discorso ma in un’altra chiave.
- “…Ma forse tu ti sei stufato di me e stai cercando una scusa per tagliare la corda, dillo Andy! E così? Lo vedi non hai la faccia di ammetterlo, te ne vuoi andare e vuoi dare a me la colpa, ma ricordati quello che ti avevo promesso, ci devi solo provare e ti sego le palle, te le secco per sempre, te le stacco a morsi, perché se tu mi vuoi piantare sei un vero pezzo di merda, non rispondi?
Andy, nel sottofondo non aveva ancora perdonato a Marco la storia di Giacomo e preferì fargli pesare il suo silenzio.
- Non dici nulla? Allora è questa la ragione, allora le cose stanno così.
Marco si stava infuriando e Andy non diceva una parola, Marco si andò a chiudere nell’altra stanza, Andy lo seguì e gli impedì di entrare, gli disse solo.
- Baciami, stupido, che ne ho bisogno.
Marco mise da parte qualsiasi altro sentimento e baciò Andy stringendolo fortissimo.
- Baciami e non dire stronzate.
Marco gli passò le mani nei capelli, poi cominciò a baciargli il collo, Andy si abbandonò completamente, faceva finta di essere quasi addormentato, poi in un attimo di pausa disse.
- Geloso il ragazzo!
E si accese in un sorriso luminoso.
- Ma guarda questo! Gli piace così tanto essere placcato che se lo lasci cinque minuti ci sta male, fa il geloso, l’abbandonato, vieni qua, Andy! Dove stai scappando, no, è inutile che scappi tanto t’acchiappo e ti do una lisciata di pelo come piace a me, no, è inutile che salti da una parte all’altra, tanto ti metto all’angolo e poi vedi tu come finisce... Andy, c’è poco da ridere, se t’acchiappo te le faccio pagare tutte in un colpo... Preso!
- No, no, dai stai buono, fermo, giù le mani, [omissis], fermo, basta!

[Marco per un attimo riesce ad avere la meglio in una specie di lotta nella quale la dimensione sessuale è fortissima]

- Buono, Marco, stai buono che tu non sai di che cosa sono capace io.
Con una specie di scatto violento Andy si liberò, fece piegare Marco fino a terra storcendogli un braccio e tenendolo sempre per il braccio [omissis].
- Hai capito! Questo coattello si vuole mettere a fare la lotta con me ma io gli faccio pelo e contropelo [omissis].
- Andy, stai fermo, mi fai male! Fermo per favore!
- No, adesso stai così e subisci, ma quante volte non abbiamo fatto l’amore la sera e io me lo sono sognato e adesso invece su di te mi posso prendere tutte le libertà che voglio, senza nemmeno chiederti il permesso, un po’ di violenza ti fa bene, ti fa capire che ne ho bisogno, non solo sesso, ma sesso sì! Non: sesso niente!
Andy era fisicamente più forte di Marco e se avesse voluto avrebbe potuto facilmente averlo in pugno, approfittò della sua superiorità, [omissis].
- No, fremo, stai buono! Stai fermo, basta!
Poi a un tratto Andy mollò la presa e lasciò che Marco prendesse il sopravvento, [omissis] ma ridendo e difendendosi in modo meno convinto, [omissis].
- Hai visto che quando mi ci metto ti metto sotto come voglio.
- Povero illuso!
Andy si rigirò e rivoltò Marco sotto sopra e di nuovo lo schiacciò a terra.
- Lo vedi, posso fare di te quello che voglio, solo che mi piace pure farmi dominare da te, aspetta, mi viene un’idea... aspetta, pausa, tregua! Perché non facciamo proprio un incontro di lotta, eh?
- Cioè?

[Marco e Andy si affrontano in un vero incontro di lotta, ben presto la lotta si trasforma in un fare l’amore molto partecipato da entrambe le parti]

Marco! Adesso ti riconosco! Adesso mi sono passate le malinconie perché non si può fare l’amore come lo fai tu e pensare ad altro. Adesso facciamo una doccia insieme e completiamo il programma.
Erano talmente stanchi che la doccia fu solo una doccia in due [omissis]. Avevano ritrovato l’intensità di un contatto sessuale forte, tutto questo sembrava essenziale all’equilibrio di Andy. La giornata successiva Marco si preoccupò di seminare al passare delle ore dei segnali sessuali perché Andy non facesse mai venire meno l’attenzione su quel punto [omissis], studiarono e molto ma l’ammiccamento sessuale era frequente, non passava un’ora senza che si stringessero le mani o scambiassero qualche carezza, con qualche sorrisetto d’intesa e di rinvio al dopo, in quel modo i libri sembravano meno noiosi e la certezza di essere attraenti l’uno per l’altro non veniva meno.

[Marco e Andy tornano a parlare di sesso in modo esplicito senza alcuna inibizione]

- Quando abbiamo fatto la lotta è stato bellissimo, un gioco, e il sesso è anche un gioco, mi è piaciuto tantissimo, è venuto tutto spontaneo.
- Andy, tu hai capito benissimo che sono completamente fuso e che ti mangerei crudo, [omissis], cioè tu mi desideri e la cosa mi manda in estasi, è l’idea stessa che mi eccita in modo pazzesco, non sono solo fantasie, pensare che posso mandare in orbita il mio Andy [omissis] mi sembra stupendo e poi anch’io penso sempre a te, a te, tutto, certamente anche a te come sesso, in effetti tante persone parlano di più con le parole, tu ti esprimi molto meglio quando facciamo l’amore, la tua sessualità, [omissis], il tuo partecipare intensamente al sesso, [omissis] proprio in completo abbandono, sono cose che mi sconvolgono, [omissis] non ti nascondi nemmeno quando parli, ma soprattutto non ti nascondi quando facciamo l’amore, ti dai completamente.
[omissis]
- Va be’ va’, adesso non ricominciamo se no stasera non stiamo in piedi.
Tornarono a studiare, andarono avanti per un altro bel pezzo, Andy si lasciava andare a qualche forma di protagonismo, passeggiava un po’ atteggiato avanti e indietro, poi si metteva in poltrona, gesticolava con le mani per sottolineare i momenti del discorso, quando leggeva lui, assumeva delle pose oratorie e modulava la voce a seconda del testo, Marco si faceva trasportare dallo spettacolo, apparentemente il sesso qui non c’entrava nulla ma il volto di Andy, pieno di espressione, i suoi occhi dolcissimi e luminosi, così belli quando Andy giocava un po’, quell’aspetto tipico che aveva la sua barba la sera quando ricominciava a crescere, il tono e l’elasticità della sua pelle, il muoversi mai esagerato e quasi timido delle mani e soprattutto la voce meravigliosa di Andy, calda ma nello stesso tempo adolescenziale, incantavano Marco che aveva davanti a sé quasi l’incarnazione del dio della giovinezza, Andy, secondo Marco, era bello anche quando era vestito, quando andavano in giro insieme e qualche ragazza se lo mangiava con gli occhi e gli diceva che era bellissimo (la cosa era capitata più di una volta), Marco pensava tra sé che la ragazza poteva vederlo vestito ma lui sapeva bene quello che c’era sotto i vestiti, che Andy, il bellissimo, l’idolo delle ragazze, si abbandonava completamente nelle sue braccia [omissis] ma non solo, andava addirittura in crisi quando Marco non gli dava segni evidenti di desiderarlo sessualmente, qualche volta Marco aveva anche pensato che Andy prima o poi avrebbe potuto cedere alle lusinghe di quelle ragazze o più probabilmente di qualche altro ragazzo, questo solo pensiero, peraltro poco realistico, lo metteva un po’ in crisi, in fondo era geloso di Andy, non meno di quanto Andy fosse geloso di lui, ma non aveva mai avuto alcun segno che gli facesse temere in modo più diretto di poter perdere Andy, ciò nonostante era esitante, se gli avesse dimostrato troppo interesse sessuale lo avrebbe allarmato, se gliene avesse dimostrato poco lo avrebbe deluso, Marco preferiva lasciare a Andy la prima mossa, ma qualche volta Andy avrebbe preteso una iniziativa di Marco.
Andy, da parte sua quando aveva un contatto sessuale forte con Marco non si poneva nemmeno il problema di essere tradito o abbandonato, lui aveva il polso diretto della situazione quando la sera facevano l’amore, era da quello che Andy poteva dedurre che Marco lo amava e non lo avrebbe tradito, era la sua sicurezza, arrivò a dirglielo esplicitamente e Marco ne dedusse che fare l’amore tutte le sere fosse troppo importante per non perdere Andy. Quando andavano al mare, e all’inizio fu una cosa molto rara, Andy non si allontanava da Marco, voleva che non avesse nemmeno un momento da passare da solo, arrivò ad accompagnarlo nel bagno, nella doccia lo accompagnava sistematicamente se i box erano chiusi, se erano aperti non voleva assolutamente che Marco andasse a fare la doccia, e glielo diceva in modo diretto.
- No! Tu non ci vai! A te quelle cose ti fanno male, ti devo bastare io, e poi lì dentro, vedere e non toccare è cosa da crepare!

[Sono qui indicate le ritualità a sfondo sessuale della vita di Andy e di Marco ]

Nonostante tutti questi riti, che tutto sommato piacevano pure a Marco e lo costringevano a una sessualità forse un po’ troppo esibita ma molto gradevole perché lo legava sempre di più a Andy, continuavano a studiare con una certa sistematicità, man mano che si avvicinava il tempo degli esami Andy intensificava il lavoro ma Marco non lo seguiva sempre in modo adeguato, di questo Andy non si preoccupava gran che e continuava a pretendere tutte le solite corvè sessuali, naturalmente concentrare l’attenzione sul sesso portò a distrazioni sostanziali nello studio, Marco in particolare lavorò molto meno seriamente proprio quando avrebbe dovuto lavorare di più, gli ultimi giorni studiarono pochissimo, fecero l’amore anche la sera prima degli esami.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho riletto di nuovo il nono capitolo, veramente stupendo! quando pensi di postare un nuovo capitolo? sono curioso!

Anonimo ha detto...

ciao!!
molto molto bello, cioè è il primo romanzo gay che leggo in vita mia...ti prego continua!!!! non so come ringraziarti x tutto (cioè non solo per andy,ma per il forum e tutto il tuo lavoro!)
sinceramente una cosa che mi lascia un pò stupito è questo rapporto fin troppo aperto tra andy e marco, nel senso che niente rimane fra le righe, ma tutto viene esplicitato, ogni singolo pensiero...cioè mi sembra poco realistico...
guarda non è una critica, anzi!!è solo il mio punto di vista! è che quando mi piace una cosa non riesco a non commentarla!...
ad ogni modo ribadisco che è un racconto stupendo, una storia d'amore che fa sognare...ciao un abbraccio!