lunedì 16 febbraio 2015

UN GAY CHE VUOLE TORNARE SINGLE

Ciao Project,
Ho scoperto da poco il forum e mi è piaciuto, mi sembra fatto bene e quello che dici lo riscontro molte volte in me stesso, però c’è una cosa sulla quale mi sento parecchio lontano. Non che non mi piaccia quello che scrivi, solo che non mi sembra affatto realistico. Provo a spiegarmi meglio. Tu parli di amore gay, anzi di Amore Gay, e mi sta bene, solo che sono concetti astratti che ho finito per mettere fa parte. Non sono più giovanissimo, ho passato i 35 e ho fatto le mie esperienze, alcune serie altre meno, ma sono tutte finite e non le rimpiango, almeno non le rimpiango per come sono state veramente, magari potrei rimpiangerle per come avrebbero potuto essere, ma anche qui siamo sempre nel regno della fantasia. Mi innamorerò ancora? Penso proprio di no! Esco da una storia “seria” perché lo era, una storia durata 5 anni. Anni di ansia, di attese, di illusioni e disillusioni e poi di sostanziali delusioni. Non ce l’ho col mio ex, che era, tutto sommato, un bravo ragazzo, forse troppo diverso da me, o forse non eravamo una coppia bene assortita. A lui il sesso non interessava più di tanto, a me forse interessava di più, ma il punto non è nemmeno questo. Io avrei voluto che si andasse a vivere insieme, e si poteva farlo, ma lui non ha voluto perché “sarebbe stato come mettersi in piazza”, così diceva. Ma a un certo punto, se sei gay, se stai non dico bene ma passabilmente col tuo ragazzo, bisognerà pure farlo un passo avanti! Ci si vedeva sempre di nascosto, a casa sua non ha voluto mai portarmi. Lui non aveva programmi sul nostro futuro, per lui poteva andare avanti così all’infinito, ma io avrei voluto altro, avrei voluto costruire qualcosa che fosse un po’ come una famiglia, noi due soli, ma in un posto nostro, insomma uno ha le sue esigenze anche di privacy, anche di intimità. Io sarei stato disposto a mettermi a rischio, lui non ha voluto perché diceva che sul lavoro si sarebbe messo nei guai. Ha un lavoro importante ed è anche un personaggio abbastanza in vista. Beh, lui si è fatto i calcoli, su un piatto della bilancia c’ero io e sull’altro c’era il lavoro e tutto il resto, e ha deciso che doveva sacrificare me. Per lui doveva continuare tutto come prima, io potevo essere il contorno serale del suo piatto forte che era quello del lavoro. Come contorno potevo andare bene, come piatto unico no! E quindi, senza troppi complimenti mi ha presentato l’alternativa: o così o la finiamo qui. Negli ultimi tempi avevo capito che sarebbe andata a finire così e non ho fatto troppa fatica a dirgli: “Ok, allora vado, ciao!” Le storie precedenti, se devo dire la verità, mi hanno lasciato molto poco, sia nel bene che nel male. A distanza di anni non c’è rimasto più nulla. Con un solo ragazzo mi è rimasto qualche rimpianto. Con lui sono stato io a tagliare i ponti e penso di aver fatto male sia per lui che per me, perché forse era veramente diverso dagli altri. In pratica è l’unico ragazzo che ho rivisto qualche volta anche dopo. Adesso ha una storia sua da anni ma non ne so praticamente più niente. Ma ha un senso cercarsi un ragazzo? A parte il fatto che i gay sono pochi, anche tra quei pochi è difficilissimo trovarne uno che vada bene. Ho qualche amico, ma solo amico, anzi i miei amici sono ragazzi che non mi piacciono fisicamente, quindi nessuna paura di innamoramenti impossibili. Loro mi dicono: ma per il sesso come fai? Ma ci sono i porno, che almeno non mettono illusioni per la testa e rispetto alle avventure tipo “una botta e via” almeno non sono pericolosi per la salute. E poi a quasi 36 anni… beh che dovrei fare? Dovrei perdere la testa appresso a qualcuno? Per poi rompermela contro un muro di egoismo e di stupidità? No! Ne faccio volentieri a meno. Non chiudo le porte a nulla, se qualcosa mi dovesse capitare, ben venga, ma certo non mi metterò a caccia di ragazzi. Quella fase è finita. La pornografia è un’alternativa alla vita reale, una cosa non impegnativa, più leggera, in cui stai solo con te stesso, il che, dopo che uno ha provato tante altre cose, alla fine si dimostra niente affatto una cosa stupida. Io mi sono abituato, da ragazzo, a pensare che un gay dovesse solo nascondersi, e ho evitato quelli che volavano uscire allo scoperto, poi, piano piano ho cominciato a pensare anche io che prima o poi un gay, o una coppia gay devono uscire allo scoperto, almeno andando a convivere e allora ho finito per evitare quelli che pensavano come io pensavo prima. In pratica, questi problemi hanno pesato tantissimo per me. La vita è uno schifo, Project, un continuo essere presi e anche prendere gli altri per i fondelli, manca proprio un momento di dialogo vero. Ognuno ha in mente il suo progetto da realizzare e dell’altro non gliene frega niente, mi sono comportato così anche io, ma adesso sono stufo di andare avanti così. Voglio tornare ad essere solo, almeno senza un compagno più o meno stabile. Non andrei a cercare partner per un’avventura di una sera, queste cose non mi interessano, forse mi interesserebbero, ma ho troppa paura dell’aids per buttarmi in cose del genere, molto meglio la vecchia, sana pornografia, presa pure a piccole dosi. Ieri un mio amico mi ha chiesto che cosa penso delle coppie gay e io gli ho risposto con un sorriso scettico, lui mi ha guardato e mi ha detto: “Ah! Ho capito!” Voleva essere incoraggiato da me! Non mi stava facendo la dichiarazione, voleva solo essere incoraggiato a buttarsi con tutte le scarpe in una nuova avventura della quale però non mi sembrava essere troppo entusiasta. E poi non è nemmeno un problema gay, per gli etero è pure peggio. Non capisco proprio il senso del voler stare insieme per forza. Capisco per mettere al mondo i figli e, al limite, per crescerli, ma se non ci sono figli, perché questa mania di mettersi insieme? Ognuno a casa sua, anche casa da single, ma niente di più, così quando poi ci si vede c’è un po’ più di entusiasmo, ma la parodia gay della famiglia del mulino bianco no! Proprio no!
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post, aperta sul Forum di Progetto gay:

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